Il ricco, il povero e il maggiordomo: la Milano di Aldo, Giovanni e Giacomo

Aldo, Giovanni e Giacomo tornano sul grande schermo con il loro nuovo film di Natale, Il ricco, il povero e il maggiordomo, ambientato nella Milano di Expo 2015, la città che ha fatto da sfondo a tante delle loro imprese cinematografiche più belle. Ci sono tante Milano, quella di Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci e quella di X Factor; quella multietnica di via Sarpi e quella esclusiva del quadrilatero della moda. La Milano dei Navigli e dell’Arco e della Pace e quella popolare di Lambrate. E’ tante cose Milano, ma un’anima sola: quella tipicamente lombarda della discrezione, del gusto per la bellezza e della voglia di fare.

LA STORIA – Forse questo ritorno a casa è uno dei segreti della riuscita di questo film, una favola semplice e senza pretese, che pesca a piene mani nell’attualità, tra crisi e faticosa integrazione multietnica. Un ricco, Giacomo, che per un investimento sbagliato, nel giro di una notte si trova sul lastrico. Un povero, Aldo, aspirante venditore ambulante che si barcamena per stare a galla. Un curioso maggiordomo, Giovanni, appassionato di cultura giapponese, ma soprattutto innamorato di una bellissima cameriera venezuelana. Tre personaggi apparentemente lontani e diversi che le circostanze della vita porteranno imprevevdibilmente a incontrarsi. Il film è stato girato quasi interamente a Milano, in location quasi antitetiche: i mercatini di Città Studi e via Bronzetti con la malandata casa della mamma di Aldo, contrapposti al grattacielo Diamond Tower dove si trova l’uffico di Giacomo, rampante broker, proprio al centro di una delle aree a maggiore intensità creativa dell’architettura milanese. Parliamo del progetto di Porta Nuova, un ambizioso intervento che riqualifica le aree limitrofe dei quartieri Garibaldi, Isola e Varesine. Vogliamo ispirarci proprio a questa location, per proporvi un percorso nel cuore della nuova Milano.

PALAZZO LOMBARDIA –  Il nostro itinerario può partire da qui, apparentemente un po’ fuori rotta, ma dal Belvedere al 39° piano si gode di una vista panoramica di tutto lo spazio di Porta Nuova e, se si è fortunati e si trova il giorno giusto, si può anche godere di un’impagabile vista dell’intera città e delle montagne intorno.

IL QUARTIERE GARIBALDI E PIAZZA GAE AULENTI –La piazza, ideale punto di convergenza del progetto di Porta Nuova, è un luogo affascinante, con il suo ampio spazio, le installazioni artistiche, le fontane e le vasche, i giochi di luce; ma, soprattutto, con l’imponenza verticale dei nuovi grattacieli che la circondano. Basta infatti alzare lo aguardo per farsi travolgere dalla vertiginosa prospettiva della Unicredit Tower, il grattacielo più alto d’Italia, dell’architetto argentino Cesar Pelli. E non da meno sono le altre due torri che limitano la piazza. Quando lo sguardo, dopo aver indugiato sulla prospettiva verticale si posa, incrocia il Porta Nuova Building, un edificio bianco e curvilineo, dotato di centro servizi e negozi (Nike, Muji, Grom,…), in linea con l’idea ispirativa di fondo di uno spazio che deve essere bello ma anche funzionale.

 

IL BOSCO VERTICALE E L’ISOLA –  Dopo aver fatto il pieno di emozioni e sensazioni, ci si può incamminare attraverso un elegante percorso pedonale verso il quartiere Isola. Mentre si procede si incontrano i due prestigiosi edifici di Stefano Boeri, il cosiddetto Bosco Verticale, due torri interamente ricoperte di piante, con terrazze e spazi collettivi di grande finezza e ricercatezza, in un’ideale simbiosi di natura e cultura. Questi edifici hanno recentemente ricevuto il premio 2014 come edificio alto più bello del mondo dall’”International Highrise award” Si giunge così nel cuore del quartiere Isola, dove ci si potrà piacevolmente perdere passeggiando. Un tempo sorta di paese dentro i confini della città, l’Isola si è man mano trasformata in una zona di locali e botteghe, diventando il quartiere degli artisti e degli artigiani, una specie di “nuova Brera” dice qualcuno.

PORTA NUOVA VARESINE – Un altro percorso, attraverso una spettacolare passerella che partendo sempre da piazza Gae Aulenti, attraversa via Melchiorre Gioia, ci porta dritti a un’altra tappa della nostra passeggiata: Porta Nuova Varesine, dove il nostro sguardo torna a rialzarsi e incontra tre eleganti torri residenziali, Solaria, Solea e Aria. Ma, soprattutto, il Diamond Tower, oltre 60.000 mq di uffici direzionali (proprio lì ha l’uffico anche uno dei personaggi del nostro film, il broker Giacomo). E’ uno splendido grattacielo di 137 metri in vetro e acciaio, una sorta di grande diamante dalla geometria irregolare e sfaccettata.

CORSO COMO E PIAZZA XXV APRILE – L’ultima tappa, di nuovo raggiungibile da un passaggio che parte dalla piazza Gae Aulenti, è Corso Como, con i suoi eleganti locali. Da qui, con una breve passeggiata si può raggiungere piazza XXV Aprile, recentemente ristrutturata e pedonalizzata. Qui ci si può finalmente riposare e fare uno spuntino veloce al famoso panificio Princi; piuttosto che un pasto vero e proprio, inseme magari a una spesa di prodotti tipici, a Eataly, lo store di Oscar Farinetti che ha preso il posto dello storico Teatro Smeraldo e che è anche una delle location del film. E se qualcuno volesse un aperitivo in uno dei luoghi cult della Milano dell’happy hour, certo, in questa zona e nei dintorni, i locali giusti non mancano.

MILANO DA VEDERE – C’è un punto poco distante da piazza XXV Aprile che sintetizza bene il senso di questa novità di stile architettonico che penetra nel tessuto di Milano. A due passi da Corso Como, in Corso Garibaldi, c’è uno scorcio da cui si vede l’arco di Porta Garibaldi e, proprio lì, sullo sfondo, si staglia la Unicredit Tower. Classico e moderno. Nuovo e antico. Milano si muove, finalmente

 

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