“La ricerca della felicità” a San Francisco

La ricerca della felicità (The Pursuit of Happyness) è un film che fin dalla sua uscita nel 2006 continua a toccare l’anima. L’eccellenza della regia di Gabriele Muccino e dell’interpretazione di Will Smith hanno fatto di una storia vera un racconto universale e un successo cinematografico. 

Il film racconta la storia di Chris Gardner, noto imprenditore milionario non solo arrivato dal nulla ma che addirittura visse come un senzatetto insieme al figlio piccolo in metropolitana e presso centri di accoglienza durante i primi anni ottanta.

La ricerca della felicità parla sicuramente della realizzazione del grande “sogno americano”, dell’uomo che affronta ogni avversità e si realizza grazie solo alle sue forze ma è anche molto di più. 

© Il Mio Cinema

E’ infatti principalmente la storia di un uomo e di suo figlio, di quel figlio che vuole tenere con sé ad ogni costo, di quel figlio che ama profondamente, che merita di più e per il quale è pronto a qualsiasi sacrificio. Nel film Will Smith recita con suo figlio Jaden e questo, per sua stessa ammissione, lo ha aiutato a immedesimarsi ancora di più nella parte, seppur abbia comportato una modifica alla storia reale:
Jaden interpreta un bambino che va all’asilo mentre nella realtà il figlio di Gardner aveva circa un anno.

Come ci si deve sentire a far dormire e a lavare il proprio bambino, così piccolo, nei bagni di un metrò? Non serve essere genitori per provare subito una stretta al cuore e per stimare la dignità e il coraggio di quel padre.
Da una storia così toccante deve assolutamente partire un nostro nuovo itinerario di cineturismo.
“Viaggi da Film” vi porta allora a San Francisco per una visita inconsueta.
Il film si snoda principalmente tra il quartiere finanziario dove Chris lavora come stagista, il quartiere di Tenderloin dove lui e il figlio trovano accoglienza in un centro per senzatetto, le stazioni della metropolitana dove spesso si trovano costretti a dormire, il quartiere di Chinatown dove Chris porta il figlio all’asilo, la spiaggia con il Golden Gate alle spalle che fa da cornice ai loro pochi momenti di svago.

Chinatown, San Francisco USA (© P. Franchini, 2010)
Golden Gate, San Francisco USA (© P. Franchini, 2010)

Nello specifico potete trovare il Glide Memorial al 434 di Ellis Jones, qui Chris Gardner e il figlio riescono ad essere spesso accolti. Davanti alla Pacific Coast Stock Exchange il protagonista incontra il broker che gli da, seppur involontariamente, l’idea di provare ad entrare nel mondo finanziario.

Una delle scene più intense fra padre e figlio si svolgono al Donaldina Cameron House (920 Sacramento St Joice St), dove Will Smith dice a Jaden di non permettere mai a nessuno, nemmeno a lui, di dirgli che non è capace di fare qualcosa. 

 

Al 20 Ross Aly Jackson, Will va a prendere il suo bambino all’asilo ed è qui che parlano di come si scrive correttamente happiness (e non happyness, felicità in inglese), errore che viene volutamente ripreso nel titolo del film. Infine al Golden Gate Park Children Playground potrete vedere dove Chris ritrova la sua apparecchiatura medica che un senzatetto sta usando come improbabile macchina del tempo.

Potreste poi voler proseguire per Chicago dove la storia di Gardner continua nella realtà ma non nel film o, più probabilmente, vorrete visitare le attrazioni principali di San Francisco. E come darvi torto: San Francisco è una delle città americane più belle ed anticonformista! 
Non perdete allora Lombard Street, fate un giro sul Cable Car, recatevi al Pier 39 (e gustatevi un killer crab), godetevi l’atmosfera blues e jazz del quartiere italiano, visitate Alcatraz… e su questa isola la macchina da presa si riaccende grazie  al cineturismo!

 

Lombard Street, San Francisco USA (© P. Franchini, 2010)
I leoni marini del Pier39, San Francisco USA (© P. Franchini, 2010)
Pier39, San Francisco USA (© P. Franchini, 2010)
Murales del quartiere italiano, San Francisco USA (© P. Franchini, 2010)

 

Cable Car, San Francisco USA (© P. Franchini, 2010)
Alcatraz, San Francisco USA (© P. Franchini, 2010)

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